Pazienti con infarto miocardico complicato da disfunzione sistolica ventricolare sinistra e/o scompenso cardiaco: efficacia del Valsartan comparabile a quella del Captopril
Lo studio VALIANT ha messo a confronto il Captopril ( Capoten ), un Ace inibitore, con il Valsartan ( Diovan; in Italia Tareg ), un sartano, e la loro associazione, sulla mortalità nei pazienti con infarto del miocardio complicato da disfunzione sistolica ventricolare sinistra, scompenso cardiaco o entrambe.
I pazienti oltre a ricevere la terapia convenzionale, sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Valsartan ( n=4.909 ), Valsartan + Captopril ( n=4.885 ) o Captopril ( n=4.909 ).
L’end point primario era rappresentato dalla mortalità per qualsiasi causa.
Nel corso del periodo osservazionale di 24.7 mesi, si sono verificate 979 morti tra i pazienti del gruppo Valsartan, 941 nel gruppo Valsartan + Captopril e 958 nel gruppo Captopril.
I pazienti trattati con l’associazione Captopril e Valsartan hanno presentato la maggiore incidenza di effetti indesiderati.
I più comuni effetti indesiderati osservati nel gruppo trattato con il solo Valsartan sono stati: ipotensione, disfunzione renale; nel gruppo Captopril: tosse, rash, disturbo del gusto.
Dallo studio è emerso che il Valsartan è risultato efficace quanto il Captopril nei pazienti che sono a rischio di eventi cardiovascolari dopo infarto del miocardio.
La combinazione Valsartan e Captopril è gravata da un'aumentata incidenza di eventi avversi, e non produce miglioramento della sopravvivenza. ( Xagena2003 )
Pfeffer MA et al, N Engl J Med 2003; 349: 1893-1906
Cardio2003 Farma2003
Indietro
Altri articoli
Intolleranza alle statine e rischio di eventi cardiaci coronarici e mortalità per qualsiasi causa a seguito di infarto miocardico
Molti pazienti segnalano reazioni avverse e potrebbero non tollerare la terapia con statine. Questi pazienti possono essere ad aumentato rischio di...
Un paziente su quattro sviluppa insufficienza cardiaca entro 4 anni dal primo infarto miocardico
Uno studio ha mostrato che 1 paziente su 4 sviluppa scompenso cardiaco entro 4 anni da un primo infarto miocardico;...
Inquinamento atmosferico correlato a più alto rischio di infarto miocardico
Respirare aria inquinata appare associata a una maggiore probabilità di andare incontro a infarto miocardico.Mentre era noto che le persone...
Relazione tra frequenza cardiaca alla dimissione e mortalità dopo infarto miocardico acuto nei pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo
Nei pazienti con malattia coronarica, il valore prognostico della frequenza cardiaca è stato valutato principalmente nei soggetti con disfunzione ventricolare...
Utilità della adiponectina come predittore di mortalità per qualsiasi causa nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento ST trattati con intervento coronarico percutaneo
Prove concrete mostrano un ruolo protettivo della adiponectina verso la aterosclerosi e la malattia cardiovascolare.Tuttavia, nel contesto di un infarto...
Perdita diagnostica di sangue da flebotomia e anemia acquisita in ospedale durante infarto miocardico acuto
L'anemia acquisita in ospedale in corso di infarto miocardico acuto ( IMA ) è associata a una maggiore mortalità e...
Esposizione al traffico: inquinamento atmosferico è il maggior fattore di rischio di infarto miocardico
A livello individuale, l'uso di Cocaina rappresenta il fattore di rischio di infarto miocardico più importante, mentre a livello di...
Brilique in associazione ad Acido Acetilsalicilico per la prevenzione degli eventi aterotrombotici nei pazienti con angina instabile o con infarto miocardico
Brilique, un medicinale contenente il principio attivo Ticagrelor, trova indicazione, in associazione con l’Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) per prevenire...
Gli antagonisti del aldosterone riducono la mortalità generale nei pazienti con scompenso cardiaco e in quelli con infarto miocardico
Il blocco farmacologico dell’aldosterone è stato impiegato per trattare l’infarto miocardico acuto e l’insufficienza cardiaca coronarica.Ricercatori dell’University of Alberta ad...
Malattia coronarica stabile: il PCI non riduce il rischio di morte ed infarto miocardico quando aggiunto alla terapia medica ottimale
L’intervento coronarico per cutaneo ( PCI ) è efficace nel ridurre l’angina nei pazienti con malattia coronarica sintomatica e nel...